“I pescatori di perle” – Teatro Colón de Buenos Aires

codalario

“[…] El rol de Leïla requiere de una soprano lírica con fácil acceso al agudo y Hasmik Torosyan cumplió con los requisitos. Un timbre agradable y suficiente agilidad en el registro agudo le permitieron a la soprano armenia –en una actuación que fue de menos a más- crear un interesante retrato de la sacerdotisa que se debate entre el amor terrenal y el amor sagrado. […].”

Ernesto Castagnino – Codalario

clarin

“[…] No menos encantadora resultó la actuación de la soprano armenia Hasmik Torosyan como Leïla, también en una combinación perfecta de brillo, volumen y redondez de la voz, dicción clara y gestualidad acorde. […].”

Margarita Pollini – Clarin

“Il Signor Bruschino” – Teatro Comunale di Bologna

operaclickgiusta

“[…] Sicura e gorgheggiante, ma all’occorrenza dolce, furba, maliziosa, la Sofia di Hasmik Torosyan, a Bologna già vista e ascoltata come Musetta nella indimenticabile Bohème affidata al duo Mariotti-Vick e come Marie ne La Fille du régiment. […]”

Silvano Capecchi – OperaClick

“La fille du régiment” – Teatro Comunale di Bologna

amadeus

“[…] Per quanto riguarda gli attori, il pubblico riserva l’applauso più fragoroso per lo straordinario ritorno al Comunale di Hasmik Torosyan, già acclamata Musetta e qui per la prima volta nel ruolo della protagonista Marie, effettivamente perfetta sotto tutti i punti di vista, dotata di una vocalità magistrale e di presenza scenica e capacità attoriali eccezionali. […]”

Paolo De Matteis – Amadeus

repubblica-2

“La Fille da rivedere per le belle voci di Mironov e Torosyan […] Sempre più brava l’armena Hasmik Torosyan, già applaudita nel ‘Turco in Italia’ e poi in ‘Bohème’. Ascoltatela nelle chiusure: quando sembra arrivare in fondo, libera una riserva di voce come avesse nascosto il turbo negli acuti. […]”

Luca Baccolini – La Repubblica

ilrestodelcarlino

“Comunale, l’irrefrenabile Torosyan perfetta per la ‘Fille du régiment’ […] L’irrefrenabile ragazzina è il soprano Hasmik Torosyan, a suo agio in questa parte […] dove le acrobazie virtuosistiche si alternano al dolce canto malinconico. […]”

Marco Beghelli – Il Resto del Carlino

lastampa2

“[…] C’erano però i cantanti, il che spiega il tripudio finale. Hasmik Torosyan si presenta sparando sopracuti e colorature come si stesse allenando per le Olimpiadi. […] quando arriva la prima aria patetica si scopre che Torosyan sa cantare piano e diventare morbida ed elegante. Anche il registro acuto diventa più fluido. In più, sta bene in scena e come interprete non manca di piccante. […]”

Alberto Mattioli – La Stampa

lsm

“[…] La Fille richiede un compagnia di canto sopraffina e quella ascoltata al Comunale di Bologna lo è senz’altro, a cominciare dalla  formidabile coppia di protagonisti, Hasmik Torosyan e Maxim Mironov entrambi al debutto nei rispettivi personaggi.

La Torosyan disegna una Marie perfetta dal punto di vista vocale, appassionata nel fraseggio, capace di un canto ricco di colori e sfumature tutto poggiato sui fiati, sicura nell’ascesa agli estremi acuti oltre che credibilissima dal punto di vista della recitazione. Da manuale il suo ‘Il faut partir’. […].”

Alessandro Cammarano – Le Salon Musical

connessiallopera

“[…] Nel cast brilla la Marie di Hasmik Torosyan: la voce è preziosa, estesa e duttile, ben proiettata in acuto, ma comunque consistente in tutta la gamma. L’interprete, poi, è perfetta per fascino e disinvoltura scenica, unite a una notevole sensibilità nel porgere la frase musicale, nel tornirla con dolcezza, alleggerendo il suono in pianissimi che hanno la consistenza di un respiro, senza tuttavia compromettere l’unitarietà del discorso musicale. Il soprano armeno risulta così convincente e credibile sia nelle pagine più virtuosistiche che in quelle sentimentali. […]”

Fabio Larovere – Connessi all’Opera

pfg

“[…] Rimarchiamo dunque la fresca e robusta interpretazione dei due protagonisti, Hasmik Torosyan nella parte di Marie e Maxim Mironov in quella di Tonio. […]”

Patrizia Finucci Gallo – PFG Style

giornaledellamusica-1

“[…] La trasposizione vuole Marie – una Hasmik Torosyan che gorgheggia incalzante, vispa e smaliziata – quale allegra vivandiera di un reggimento della Seconda Guerra Mondiale, innamorata riamata da un giovane americano. […]”

Valentina Anzani – Il Giornale della Musica

teatridellest

“[…] la Marie di Hasmik Torosyan è estremamente fluida e sonora, agilissima e sempre intonata nonostante le esorbitanti richieste della parte […].”

Paolo T. Fiume – I Teatro dell’Est…e non solo

apemusicale

“[…] abbiamo Hasmik Torosyan, capace di apparire energica senza calcare troppo la mano sulla macchietta del maschiaccio, non teme il virtuosismo della parte, che risolve con aplomb e spavaldi sovracuti, valorizzando a dovere la raffinatezza delle pagine più liriche. […].”

Roberta Pedrotti – L’Ape Musicale

mtglirica

“[…] Hasmik Torosyan è una sorprendente Marie: la facilità nell’eseguire tutte le sfumature della parte, l’omogeneità del suono fluido ed agilissimo, i filati acuti e sottilissimi ma perfettamente sonori, sono tutte qualità che la ‘Fille du régiment’ necessita affinché il ruolo sia cantato come si deve. Ed il soprano risponde all’appello con prontezza ed una simpatia in scena che conquista. […]”

Maria Teresa Giovagnoli – MTG Lirica

codalario

“[…] Il soprano Hasmik Torosyan, aggraziato e di temperamento, mostra il suo talento come grande interprete sia dal punto di vista recitativo che vocale. La sua voce limpida, il suo fraseggio delicato e preciso, la sua padronanza della coloratura e il controllo della voce le permettono di passare dalle parti leggere ad arie più intense con estrema facilità. È particolarmente brillante nelle sue arie, che attirano gli applausi più forti del pubblico. […]”

Magda Ruggeri Marchetti – Codalario

iltrilloparlante

“[…] Ottima la prova di Hasmik Torosyan, una Marie dalla voce chiara e pulita, precisissima nelle raffinate colorature: i gorgheggi risultano opportunamente divertenti prima della Ronda del reggimento “Chacun le sait, chacun le dit” […]. Nella parte finale dell’aria è capace di ispessire la voce fino al lungo acuto finale. Capace di intenerire i cuori nella sentimentale e accorata “Il faut partir” che invece di essere trattato come un normale concertato di fine atto è svolto quasi come aria solistica dall’abilità di Donizetti di dare protagonismo al soprano. Bellissima l’aria del secondo atto dove Hasmik Torosyan è capace di porgere le frasi del cantabile in ampie arcate e rinforzare il timbro nella cabaletta patriottica, pur mantenendo netti i contorni della voce. […].”

Fabio Tranchida – Il trillo parlante

ierioggidomani

“[…] Hasmik Torosyan, nel ruolo di Marie, già apprezzata nel teatro bolognese, sfoggia con sicurezza e agilità un registro di notevole estensione sempre omogeneo, in grado di convincere tanto nei virtuosismi (con molteplici sovracuti) quanto nelle arie più liriche, ove dimostra di saper fraseggiare e modulare la voce in ogni dinamica, sino a mezze voci di grande suggestione. La bella presenza scenica completa una performance di tutto rispetto che strappa unanimi consensi nel pubblico. […]”

Grigorij Filippo Calcagno – Ieri, Oggi, Domani, Opera!

persinsala

“[…] Il giovane soprano armeno Hasmik Torosyan calza perfettamente i panni della smaliziata e mascolina Marie, perfetta dal punto di vista vocale con un’estrema abilità negli acuti e un’ottima capacità di dosare fiati e conferire sfumature di colori nel fraseggio. […]”

Erika Di Bennardo – Persinsala | Cultura e critica teatrale

gbopera

“[…] Protagonista è il soprano Hasmik Torosyan, bella e spigliata, dotata di acuti e sopracuti sicuri e spavaldi […].”

Alessandro Rigoni – GBOpera

“Les pêcheurs des perles” – Teatro Regio di Torino

apemusicale

“[…] Sul parterre vocale s’impone senza troppi sforzi, […] Hasmik Torosyan. […] il timbro adamantino, il legato, l’emissione morbida corredata da filature, smorzature e messe di voce, ben rispondono alla fisionomia virginale di Leïla che pur scomoda nei confronti Norma e Giulia. Ecco allora che la bellissima cavatina del secondo atto, «Comme autrefois dans la nuit sombre», si articola tutta nella purezza di una linea belcantista mentre il fraseggio non manca di avvampare nel recitativo dell’imminente duetto con Nadir o farsi valoroso nella stretta di quello con Zurga – senza dubbio il momento più avvincente dell’intera serata – dove l’eroina bizetiana rivela tutta la sua statura. […] Platea gremita e applausi calorosi con punte d’entusiasmo per McAdams e Torosyan.”

Antonino Trotta – L’Ape Musicale

connessiallopera

“[…] Tra i cantanti, brilla il soprano Hasmik Torosyan: nell’intreccio, la voce di Leila sembra avere poteri magici. E c’è da crederci ascoltando (e vedendo sulla scena) l’artista armena. Anzitutto per le qualità del timbro, così ricco e pastoso, dotato di una naturale sensualità che costituisce un grande valore aggiunto per il personaggio della sacerdotessa. E poi per la sensibilità con cui porge al pubblico un canto sempre sfumato, morbido, ben proiettato, perfettamente aderente alla naturale musicalità della lingua francese. […]”

Fabio Larovere – Connessi all’Opera

operaclickgiusta

“[…] Molto apprezzabile, con calorosi consensi da parte del numeroso pubblico, la prova del soprano Hasmik Torosyan nel ruolo di Leïla. La voce della giovane cantante armena possiede tutte le qualità del soprano lirico d’agilità con acuti sicuri e potenti, scioltezza nelle agilità, una bella rifinitura d’accento nel registro medio e una presenza scenica sicura. […]”

Lodovico Boscatti – OperaClick

gbopera

“[…] Sul versante vocale vince senza ombra di dubbio la Leïla di Hasmik Torosyan. La cantante armena – già apprezzata lo scorso anno come Amina – conferma il suo talento. Voce […] ottimamente emessa, bella uniformità nei registri, emissione flautata e carezzevole, timbro luminosamente femminile. La Torosyan volteggia con grazia sicura fra le volute degli orientalismi di Bizet, sfoggia filature da manuale, affronta con naturalezza le salite in acuto. La bella figura dai tratti esotici si adatta benissimo al personaggio che – anche per scelte di costumi – viene a ricordare una principessa da ‘Mille e una notte’. […]”

Giordano Cavagnino – GBOpera

bachtrap-2

“[…] In scena c’è un cast […] che ha l’apice nella Leïla di Hasmik Torosyan, soprano belcantista dal timbro argentino e dalle infallibili agilità che ben si adattano ad un personaggio che sembrerebbe Norma, la sacerdotessa che rompe i suoi voti di castità, se non fosse per il tono qui molto meno tragico. […]”

Renato Verga – Bachtrack